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STORIA

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sulle rovine di una villa romana del II sec. d.C. Ne è testimonianza la pavimentazione a mosaico di straordinaria fattura, rinvenuta nel 1870 nelle cantine del castello, che, ritenuto il miglior esempio di arte romana di tutta la provincia bergamasca, è oggi visibile al Museo Archeologico di Bergamo grazie alla sua donazione fatta a metà del secolo scorso.

Inizia la costruzione dell'edificio fortificato.

L'edificio appartiene ai Vescovi Conti di Cremona.

Il feudo viene concesso alla famiglia Sommi che apporta nuove opere di fortificazione come le torri merlate.

I Soncinesi conquistano il castello.

Il Vescovo di Cremona cede il castello a Gabriolo Aliprandi.

A Gabriolo Aliprandi subentra Barnabò Visconti che offre la proprietà in dono alla moglie Beatrice della Scala.

La proprietà passa ai fratelli Secco di Caravaggio che fortificano il castello, lo abbellscono e ne fanno la loro abitazione.

Il castello viene nuovamente ristrutturato e fortificato da Cabrino Fondulo, tiranno di Cremona.

Il castello viene occupato alternativamente dagli eserciti che combattevano essendo al confine tra la Repubblica di Venezia e il Ducato di Milano. Le vicissitudini del Castello furono numerose a causa della sua posizione di confine: viene inizialmente fortificato ed in seguito sottoposto a diverse ristrutturazioni, la più importante nel XVII secolo. I discendenti della famiglia Secco vi risiedono fino al 1862.

La proprietà viene acquisita dalla Famiglia Silvestri di Sovere.<br /> Durante il periodo della Prima e Seconda Guerra il Castello viene utilizzato anche come ospedale militare di supporto.

Castello Silvestri diviene proprietà privata fino ai giorni nostri.